A partire dal 27 aprile 2022, Bulgargaz, società di distribuzione di gas
naturale bulgara, ha ricevuto una notifica secondo la quale saranno sospese
le distribuzioni di gas naturale da Gazprom Export. Il Ministero
dell’Energia ha affermato che la Bulgaria ha rispettato pienamente i suoi
obblighi e ha effettuato tutti i pagamenti richiesti in maniera tempestiva e
in conformità con le clausole. Inoltre, in seguito ad un’analisi della
compagnia Bulgargaz e della Bulgarian Energy Holding, è stato constatato
che la nuova procedura di pagamento in due fasi proposta dalla Russia non
rispetta il contratto in vigore fino alla fine del 2022. Ciò presenta un rischio
significativo per la Bulgaria, tra cui quello di effettuare i pagamenti senza
ricevere forniture di gas da parte della Russia. Il Ministero dell’Energia, la
Bulgarian Energy Holding, Bulgargaz e Bulgartransgaz hanno cercato di
far fronte al problema prendendo dei provvedimenti per trovare
compromessi alternativi per la fornitura di gas naturale. Per adesso,
nessuna misura restrittiva è stata richiesta per il consumo in Bulgaria. La
portavoce del governo Lena Borislavova ha rassicurato i cittadini bulgari in
relazione alla sospensione delle forniture di gas, affermando che non c’è
motivo di farsi prendere dal panico in quanto ci sono forniture alternative.
Il leader del partito Cittadini per lo Sviluppo Europeo della Bulgaria Boyko
Borissov ha costruito un gasdotto che ha bypassato l’Ucraina per tre
miliardi di BGN, pagati dai contribuenti bulgari. Il gas quindi ci sarà, ma
inizialmente sarà ad un prezzo più alto. Però si cercheranno soluzioni anche
in questa direzione. Ci sono state delle reazioni da parte dei politici, tra cui
il deputato della Bulgaria Democratica Ivaylo Mirchev, il quale ha
evidenziato l’inaffidabilità di Gazprom e Putin. In particolare, quest’ultimo
applica tattiche medievali di racket, violando un accordo già concluso in
base al quale pagherà ancora delle sanzioni.