Oggi, la Bulgaria diventa membro dell’area Schengen, introducendo l’applicazione delle regole Schengen che comprendono il rilascio dei visti e la rimozione dei controlli alle frontiere aeree e marittime. I controlli alle frontiere terrestri, tuttavia, rimarranno in vigore per il momento a causa di una posizione di opposizione da parte dell’Austria, che ha espresso preoccupazioni relative all’aumento potenziale di richiedenti asilo.
Dopo un’attesa di 13 anni, la Bulgaria si unisce ufficialmente come nuovo membro di questo spazio di libera circolazione, diventando così il 28esimo paese a farne parte.
Da dicembre, la Bulgaria ha implementato tutte le misure richieste per assicurare una transizione fluida verso l’applicazione delle regole Schengen, che entreranno in vigore il 31 marzo 2024. Questo passo avanti è stato reso possibile grazie a una collaborazione iniziata a marzo con la Commissione europea, focalizzata sull’attuazione di progetti pilota per procedure di asilo e rimpatrio rapide.
La Bulgaria gioca un ruolo chiave nel rafforzare la cooperazione in ambito di gestione delle frontiere e migrazione, contribuendo significativamente agli sforzi europei per mantenere la sicurezza lungo le frontiere esterne e affrontare le sfide migratorie. È stata inoltre avviata un’iniziativa regionale per la cooperazione di polizia tra vari Stati membri, compresa la Bulgaria, lungo le principali rotte migratorie, allo scopo di gestire in modo sostenibile sfide comuni come la criminalità transfrontaliera.
La Commissione europea ha elogiato l’impegno della Bulgaria nel proteggere le frontiere esterne dell’UE e nel contribuire alla sicurezza interna dell’area Schengen.
Si attende ora una decisione del Consiglio europeo per determinare quando saranno eliminati i controlli alle frontiere terrestri con gli altri paesi Schengen. La Commissione si impegna a supportare il Consiglio per facilitare questa decisione entro il 2024.
Fin dal 2011, la Commissione ha riconosciuto la Bulgaria pronta a entrare a far parte dello spazio Schengen, valorizzando uno degli aspetti più celebrati dell’integrazione europea. Quest’area, iniziata nel 1985, include ora la maggior parte dei paesi dell’UE, ad eccezione di Cipro e Irlanda, e alcuni paesi non UE come Islanda, Liechtenstein, Norvegia, e Svizzera.
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha accolto con favore l’integrazione della Bulgaria nell’area Schengen, sottolineando i benefici per i viaggi, il commercio, e il turismo che ne derivano, nonché il rafforzamento del mercato interno dell’UE. Anche il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, e la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, hanno espresso entusiasmo per questo importante traguardo, vedendolo come un passo avanti verso un’Europa più unita e sicura.