Gli specialisti ritengono che la Bulgaria potrebbe aderire all’Eurozona realisticamente nel gennaio 2026. Secondo le analisi di Cinzia Alcidi del Centro per lo studio delle politiche europee a Bruxelles, citate da Politico, l’obiettivo iniziale del 1° gennaio 2025 sembra meno fattibile. Diversi ostacoli, come campagne di disinformazione sostenute dalla Russia, incertezze politiche, inflazione persistente e un supporto pubblico inadeguato, rendono improbabile il raggiungimento di tale data.
I vertici politici della Bulgaria, incluso il governatore della Banca nazionale bulgara, ammettono che l’entrata potrebbe slittare, forse fino alla metà del 2025. Tuttavia, gli aspetti tecnici legati ai tempi di adesione rendono un’entrata a metà anno meno usuale.
Un ruolo determinante sarà giocato dalla valutazione della Banca Centrale Europea sulla prontezza della Bulgaria, attesa prima dell’estate. Per aderire all’Eurozona, la Bulgaria deve mantenere il suo tasso di inflazione non oltre 1,5 punti percentuali sopra quello dei primi tre paesi dell’UE. Nonostante una situazione di bilancio positiva, le proiezioni attuali di inflazione bulgara per il 2025, al 2,9%, indicano che il 2026 è un termine di ingresso più realistico.
Zsolt Darvas, del think tank Bruegel, osserva che la posizione fiscale della Bulgaria è robusta e sostiene la possibilità di una futura integrazione nell’Eurozona. Egli menziona la possibilità di un ingresso accelerato utilizzando una “zona grigia”, simile a quanto accaduto per la Croazia nel 2023. Tuttavia, qualsiasi accelerazione dovrebbe basarsi su motivazioni valide.