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Aumento dei Licenziamenti: Oltre 17.000 Aziende Bulgare Prevedono Riduzioni di Personale nel 2025

Nel prossimo anno, oltre 17.000 aziende bulgare prevedono di effettuare licenziamenti, segnando un aumento di quasi il 37% delle imprese costrette a ridurre il personale. Nel 2023, erano 12.600 le aziende che avevano segnalato simili riduzioni della forza lavoro. Questi dati provengono da uno studio dell’Agenzia per l’Occupazione sulle esigenze del mercato del lavoro. I settori più colpiti includono il commercio, i trasporti e l’ospitalità, che rappresentano il 37,2% dei licenziamenti previsti, seguiti dall’amministrazione pubblica, l’istruzione, la sanità e i servizi sociali al 15%, con un impatto significativo anche nell’industria.

Lo studio sottolinea che per i datori di lavoro bulgari l’autocontrollo e la disciplina rimangono le competenze più apprezzate, prioritarie per l’87,4% delle imprese. Le abilità comunicative e il lavoro di squadra sono essenziali per quasi l’85% dei datori di lavoro, mentre la capacità di risolvere problemi è cruciale per il 78%.

Inoltre, il rapporto rivela che le aziende bulgare avranno bisogno di quasi 262.000 lavoratori e specialisti nel prossimo anno. In 17 delle 28 regioni, le esigenze di manodopera superano il numero di disoccupati registrati, con le maggiori carenze a Varna, dove la domanda supera l’offerta di quasi cinque volte, seguita da Sofia e Burgas, ciascuna con un eccesso di quattro volte. Al contrario, Vidin, Razgrad e Targovishte saranno meno influenzate dalla carenza di forza lavoro.

Le professioni più richieste includono insegnanti, infermieri, autisti, medici, ingegneri meccanici, farmacisti e docenti universitari. In diversi settori, sono necessari quasi 49.764 lavoratori generici, riflettendo un aumento dell’1,3% rispetto all’anno precedente. Il settore industriale da solo richiede 68.249 lavoratori, mentre i settori del commercio, dei trasporti, dell’ospitalità e della ristorazione ne cercheranno 55.308.

Trovare dipendenti qualificati continua ad essere una sfida per i datori di lavoro, con la percentuale di aziende che affrontano difficoltà in aumento dal 63,8% nel 2023 al 66,7% nel 2024. La mancanza di qualifiche o istruzione necessarie rimane un problema comune, citato nel 43,1% dei casi.

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