C’è il conflitto combattuto sul campo, con le armi, durante il quale la
Russia sta perdendo terreno sul campo con la parziale retromarcia dei carri
armati di Mosca dalla capitale Kiev. D’altra parte, c’è la guerra combattuta
sui mercati, con le valute. L’una influenza l’altra. La Russia sta avanzando
sul fronte economico, infatti il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato
al governo, alla Banca Centrale e a Gazprom di attuare entro il 31 marzo le
disposizioni che prevedono l’utilizzo del rublo per i pagamenti delle
forniture di gas ai cosiddetti “Paesi Ostili”. Da aprile il gas russo sarà
venduto esclusivamente tramite il pagamento in valuta russa e non in
dollari o in euro come avvenuto fino ad adesso. Il presidente russo, in tal
modo, vuole supportare la sua valuta e quindi dare ai mercati l’impressione
che il rublo sia richiesto per assolvere ai pagamenti e di conseguenza,
aumentarne il valore. Putin, in questa maniera, ha ottenuto ciò che sperava:
il rublo ha recuperato valore alla Borsa di Mosca.
Anche la Bulgaria è coinvolta in questa vicenda, infatti ha ricevuto una
lettera ufficiale da Gazprom che chiede che la fornitura del gas russo sia
pagata in rubli. La notizia che la società russa si aspetta di ricevere in
futuro pagamenti solo in valuta russa, è stata confermata dal ministro
dell’energia Alexander Nikolov. Il governo bulgaro è d’accordo con la
posizione dell’Unione Europea, che non rispetterà il cambio di valuta e
insisterà a pagare in dollari o in euro. Nel caso della Bulgaria, il contratto
prevede che i pagamenti siano effettuati con la valuta statunitense. Ma cosa
accadrà alle forniture di gas nel caso in cui non si trovi un dialogo con la
Russia sui pagamenti? A questa domanda Nikolov ha risposto che le
conseguenze sono imprevedibili. Una certezza, però, è che i prezzi del gas
naturale sul territorio bulgaro aumenteranno del 25% in aprile.
Al momento, la Russia non ha intenzione di tagliare le forniture di gas ai
paesi che non pagano in rubli e Putin ha rassicurato che il suo paese
continuerà a esportare gas in base ai volumi e secondo i principi di
tariffazione conclusi nei contratti.