Una recente ricerca condotta dall’associazione ecologica “Per la Terra” ha rivelato livelli preoccupanti di inquinamento da biossido di azoto a Sofia, dovuti principalmente alle emissioni del traffico veicolare. Lo studio, effettuato in diverse aree della capitale, ha mostrato notevoli discrepanze tra i risultati ottenuti dall’associazione e quelli forniti dalle stazioni di monitoraggio ufficiali gestite dall’Agenzia Esecutiva “Ambiente”.
Ivaylo Khlebarov, portavoce dell’associazione “Per la Terra”, ha messo in luce queste differenze, osservando che le stazioni di monitoraggio ufficiali sono spesso posizionate lontano dalle principali vie di traffico, il che porta a sottostimare i livelli di inquinamento. Khlebarov ha sottolineato l’importanza di collocare le stazioni di monitoraggio più vicino alle strade, idealmente entro 10 metri, per valutare con maggiore accuratezza l’inquinamento derivante dal traffico veicolare.
Una delle zone che ha mostrato i livelli di inquinamento più allarmanti è il viale “Alexander Malinov” nel distretto di “Mladost” a Sofia. La maggior parte dei punti di misurazione esaminati dall’associazione ecologica ha superato i limiti consentiti, evidenziando l’urgenza di intervenire sulle emissioni legate al traffico nella città.
In risposta ai risultati dello studio, Rumyana Galabova, responsabile del dipartimento “Aria” del comune di Sofia, ha riconosciuto le discrepanze, ma ha fatto riferimento ai dati delle stazioni di monitoraggio ufficiali che indicano un calo dei livelli di particelle di polvere fine dall’inizio dell’anno. Galabova ha attribuito questo miglioramento, in parte, all’introduzione di una zona a bassa emissione nel centro della città.
Pur riconoscendo l’efficacia di alcune misure, permangono preoccupazioni riguardo alla qualità dell’aria a Sofia, in particolare nelle aree adiacenti alle principali arterie stradali. I risultati dello studio sottolineano la necessità di strategie complessive per ridurre l’inquinamento e proteggere la salute pubblica nella capitale bulgara.
